
Le Radiazioni del
pensiero
Cosa è la Psicotronica
Tutto è unità
Le onde di forma
Le
Apparecchiature
I collegamenti strutturali
Le
Tavole Attive
Test
di prova OnLine
Le
basi scientifiche
Bibliografia


|
È
stato dimostrato che i pensieri altro non sono che un
frutto di comunicazioni a varie frequenze di onde
fotoniche (biofotoni) che possono essere proiettati
anche a distanze incredibili. I pensieri sono simili ai
campi frequenziali ed elettromagnetici e sono frutto di
un complesso meccanismo energetico legato alla
particolare funzione "ricetrasmittente" del DNA di certe
cellule, che sarei propenso a definire nervose. Questa
funzione potrebbe influenzare a cascata altre cellule
sia in maniera positiva, producendo un biometabolismo
armonico ed equilibrato, sia in maniera negativa.
Ogni pensiero che abbracciamo, ogni fantasia che abbiamo
per provare una qualche emozione, crea un sentimento nel
nostro corpo che viene registrato nella nostra anima.
Questo sentimento crea poi il presupposto per gli
avvenimenti della nostra vita, perché attirerà a noi
quelle circostanze che corrispondono al sentimento già
registrato nella nostra anima ed esse lo ricreano. I
nostri "pensieri" sono arbitri della nostra salute o
della nostra malattia, essendo essi, in un certo senso,
il frutto di emissioni di particolari e spesso delicate
onde radianti.
L'attività del nostro cervello e dei nostri pensieri
genera onde pensiero.
Quando le vibrazioni diventano di una certa intensità,
potenza e persistenza diventano forme pensiero, che
iniziano a lavorare e interagire con il nostro campo
energetico.
Le onde pensiero possono modificare l'energia sottile,
la materia, possono influire sui nostri stati d'animo,
emotivo e alla fine possono modificare anche la nostra
salute.
Sulla base delle Forme Pensiero (FP), studiate fin dal
1900 circa, si sviluppano e collegano tutti i concetti
energetici legati a:
- legge di attrazione
- pensiero positivo
- molti aspetti legati all'agopuntura e alla medicina
cinese
- gli effetti karmici lefati al pensiero e ai
comportamenti verso gli altri
- agli studi sull'energia aurica umana e ai colori
fotografati e identificati
Alcuni concetti vengono menzionati e spiegati ad esempio
da Givaudan nei suoi libri.

LE ONDE del
PENSIERO
di William Walker Atkinson
In genere vediamo quello che stiamo cercando.
Come un sasso lanciato in acqua, il Pensiero produce
increspature e onde che si propagano lungo il grande
Oceano del Pensiero. C'è una differenza, comunque:
le onde sull'acqua si muovono su un solo livello in
tutte le direzioni, mentre le onde del pensiero
muovono in tutte le direzioni da un centro comune,
proprio come i raggi che irradiano dal sole.
Proprio come qui sulla terra siamo circondati da un
grande mare d'aria, allo stesso modo siamo
circondati da un grande mare della Mente. Le onde
del nostro pensiero si propagano attraverso questo
vasto etere mentale, estendendosi, comunque, in ogni
direzione, come ho spiegato, diminuendo in qualche
modo la loro intensità, in base alla distanza
attraversata, a causa della frizione causata dalle
onde che entrano in contatto con il grande corpo
della Mente che ci circonda da ogni lato.
Tali onde del pensiero posseggono altre qualità che
le differenziano da quelle sull'acqua. Hanno la
capacità di riprodursi. In questo senso somigliano
più alle onde sonore che a quelle sull'acqua.
Proprio come la nota di un violino farà vibrare e
“cantare” un bicchiere di vetro sottile, allo stesso
modo un pensiero energico tenderà a risvegliare
vibrazioni simili nelle menti inclini a riceverle.
Molti dei “pensieri randagi” che giungono fino a noi
non sono altro che riflessi o risposte a pensieri
energici inviati da qualcun altro. Ma a meno che la
nostra mente non sia incline a riceverli,
probabilmente il pensiero non ci influenzerà.
Se facciamo pensieri importanti la nostra mente
acquisisce un tema principale che corrisponde al
tipo di pensiero che abbiamo fatto. E una volta che
questo tema si sarà insediato saremo pronti a
catturare le vibrazioni di altre menti orientate
verso lo stesso pensiero.
D'altro canto, prendiamo pure l'abitudine di fare
pensieri opposti e presto echeggeremo il basso
ordine di pensiero evocato dalle menti di migliaia
di persone che fanno gli stessi pensieri.
Noi siamo in larga parte ciò che pensiamo;
l'equilibrio è rappresentato dal tipo di suggestione
e di pensiero altrui che ci ha raggiunto in due
possibili modi: direttamente, attraverso suggestioni
verbali, oppure telepaticamente per mezzo di tali
onde del pensiero.
Comunque la nostra attitudine mentale generale
determina il tipo di onde del pensiero che riceviamo
dagli altri, così come quelle emesse da noi stessi.
Riceviamo soltanto quei pensieri che sono in armonia
con la nostra attitudine mentale generale, mentre i
pensieri in disarmonia con essa ci influenzano molto
poco, in quanto non risvegliano in noi alcuna
risposta.
È improbabile che chi crede fermamente in se stesso
e mantiene un'attitudine mentale forte e positiva,
fatta di fiducia e determinazione venga influenzato
dai pensieri negativi e avversi di scoraggiamento e
sconfitta emanati dalle menti di persone in cui
predominano queste ultime sensazioni.
In modo analogo, se tali pensieri negativi
raggiungono qualcuno la cui attitudine mentale
impostata su una nota bassa, rafforzano questo stato
e aggiungono carne al fuoco che ne consuma
l'energia, o se preferite questa metafora, servono a
estinguere il fuoco della sua energia e attività.
Noi attraiamo verso di noi i pensieri altrui dello
stesso ordine. Colui che pensa al successo entrerà
con tutta probabilità in sintonia con menti altrui
dai pensieri analoghi; ed essi si aiuteranno a
vicenda. Colui che consente alla propria mente di
indugiare su pensieri di sconfitta si avvicinerà
alle menti di altre persone “sconfitte” - e ciascuno
contribuirà a scoraggiare ulteriormente l'altro.
Chi pensa che tutto è male vedrà solo male ed
entrerà in contatto con persone che sembreranno
dimostrare la sua teoria. Mentre colui che cerca il
buono in tutto e tutti attrarrà con ogni probabilità
cose e persone rispondenti a tale pensiero. In
genere vediamo quello che stiamo cercando.
Comprenderete meglio questa idea se pensate allo
strumento senza fili di Marconi, che riceve le
vibrazioni esclusivamente dallo strumento mittente
che è stato programmato per farlo, mentre altri
telegrammi attraversano l'aria delle vicinanze senza
influenzarlo.
La stessa Legge vale per le operazioni del Pensiero.
Riceviamo soltanto ciò che corrisponde al nostro
atteggiamento mentale.
Se siamo scoraggiati possiamo essere certi di essere
caduti in una nota negativa e di essere stati
influenzati non soltanto dai nostri pensieri, ma di
aver ricevuto anche i pensieri deprimenti dello
stesso ordine, emanati continuamente dalle menti
degli sfortunati che non hanno ancora appreso la
Legge dell'Attrazione del Mondo del Pensiero.
E quando in certe occasioni ci sentiamo energici e
pieni di entusiasmo, con quale velocità avvertiamo
l'influenza dei pensieri coraggiosi, audaci,
energici, positivi emanati dagli essere viventi
della terra!
Ce ne accorgiamo subito quando abbiamo un contatto
fisico con delle persone e avvertiamo le loro
vibrazioni, deprimenti o corroboranti, a seconda del
caso. Ma la stessa Legge opera a distanza, sebbene
in maniera minore.
La Mente ha molte tonalità, che vanno dalla nota
alta più positiva alla nota bassa più negativa, con
molte altre in mezzo, la cui intensità varia a
seconda della loro rispettiva distanza dal polo
positivo o da quello negativo.
Fonte: La Straordinaria Forza di Attrazione dei
Nostri Pensieri - Thought Vibration, Bis Edizioni

Una
spiegazione fisica della mente. (Fabrizio Coppola
Considerato tutto ciò, è legittimo chiedersi se lo
studio scientifico della mente umana possa trovare
risposte valide in termini di fisica fondamentale
piuttosto che nei tradizionali termini materialistici.
Fino ad oggi nessuno ha mai tentato un serio approccio
fisico allo studio della mente: essa è considerata
un'entità secondaria (rispetto alle entità fisiche
fondamentali), riscontrata solo in organismi complessi
come l'uomo o gli animali, e pertanto di esclusiva
pertinenza delle scienze biologiche. Ma alcuni fisici,
in seguito allo sviluppo della meccanica quantistica,
hanno iniziato a chiedersi se la questione della mente
possa avere relazioni con la fisica moderna, e questo
per almeno due motivi:
1) il principio di indeterminazione (Heisenberg, 1927)
sembra permettere un piccolo margine per un "libero
arbitrio" della natura;
2) alcuni aspetti paradossali ma verificati della
meccanica quantistica sembrerebbero richiedere
l'esistenza di una "consapevolezza" nei fenomeni
subatomici, o comunque richiedono un riesame del
concetto di "oggettività" e del ruolo dell'osservatore
cosciente nei fenomeni fisici (Bell, 1966; Aspect ed
altri, 1982; Mandel, Chiao ed altri, 1991).
D'altra parte una spiegazione fisica della coscienza
deve pur esistere, se non si vuole ricadere in una
concezione metafisica che separi la mente dal resto del
mondo. Ebbene, oggi sappiamo che l'attività mentale è
dovuta a processi chimici e fisici che avvengono nel
cervello e nel sistema nervoso, a livello molecolare,
atomico e probabilmente anche subatomico, cioè a livelli
descritti dalla meccanica quantistica [le ragioni per
cui è lecito ipotizzare che il processo del pensiero
cosciente sia un processo quantistico sono riportate
nelle note finali, con gli opportuni riferimenti].

|